giovedì 22 gennaio 2015

Le abitudini sono la prigione della felicità


(da Riza Psicosomatica di Gennaio 2014)

Secondo le ricerche in ambito neuro scientifico condurre una vita abitudinaria senza stimoli e passioni inibirebbe la produzione dei neurotrasmettitori della felicità tra i quali endorfine e serotonina. Pertanto quelli che noi consideriamo in genere come crisi (di coppia, di lavoro, con gli amici)e paventiamo con angoscia perché scompaginando le nostre certezze in realtà rappresentano tentativi di spezzare l'abitudine e sebbene in modo doloroso e brusco di favorire un riassetto benefico del processo psichico.

È  come se il cervello fosse dotato di una valvola provvidenziale che si apre quando il livello è colmo invece la reazione più comuni a questi eventi è proprio quella di voler risolvere i problemi di rimettere le cose a posto come prima ma ciò ostacola il processo spontaneo portando il cervello a un livello di saturazione così alto da azzerare l'energia vitale facendoci sentire infelici 

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