IL BLOG DI ANAHATA: LA SOGLIA DI RESISTENZA
PERSONALE. Di Filippo Vagli
Tante
volte sentiamo persone lamentarsi del proprio lavoro, del proprio capo ufficio,
del proprio partner, della propria situazione economica, della vita in
generale.
Il
lamento fine a sè è stesso non serve a niente, anzi, è un delle cose più
tossiche, più velenose che possano esistere per la nostra anima
Quando
nella nostra vita c’è qualcosa che non funziona, che non ci appaga, che non ci
fa essere felici, ci sono altri due concetti fondamentali da tenere ben
presenti:
-
la realtà è come è e non come noi vorremmo che fosse
-
non possiamo cambiare gli altri
Seneca,
il grande filosofo romano, a tal proposito affermava che: “Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele”
Partendo
da questo concetto la domanda che giunge spontanea è la seguente: “Che cosa
possiamo fare quando una situazione che non possiamo cambiare non ci soddisfa?”
Una
possibile risposta ha a che fare con quella che viene definita la Soglia di Resistenza Personale.
La Soglia di Resistenza Personale è l'unico
elemento che possiamo attivare quando l’ambiente in cui ci muoviamo ci è
ostile, quando ci sentiamo infelici perché non possiamo cambiare qualcosa che ci
rende insoddisfatti, a tutti i livelli: famigliare, lavorativo, socioculturale,
ecc..
Attivando
e aumentando quest’ultima, non ci faremo più sopraffare da quello che sta
avvenendo sul luogo di lavoro, in famiglia, nel contesto in cui viviamo e avremo
l’energia per attendere tempi migliori, dal momento che prima o poi tutto
cambia, e quindi cambieranno anche queste situazioni negative
Alzare
la nostra Soglia di Resistenza Personale è quindi una sorta di
autoprotezione
La Soglia di Resistenza Personale la si
costruisce e la si aumenta, attivando quelli che vengono definiti i PRINCIPI ATTIVI della Soglia di Resistenza Personale, vale a
dire:
1)
MOVIMENTO FISICO FATTO CON CONTINUITA’:
Esiste la regola
dei 150 minuti. Significa fare movimento per 30 minuti al giorno per 5
giorni la settimana. Se è un po' di tempo che sei fermo, ti accorgerai che,
trascorsa qualche settimana con questi 30 minuti di attività fisica svolti per
5 giorni alla settimana, qualcosa incomincia a cambiare. Questo perché il
corpo, sull’effetto di questa pratica quotidiana, inizia a produrre quelli che
vengono definiti gli “ormoni del
benessere”, endorfine, ossitocina e tutta una serie di sostanze che il
nostro cervello utilizza per reagire meglio quando si trova in situazioni
disagevoli e che aumentano la tua resistenza agli eventi stressanti.
Questo movimento produce resistenza e quindi produce
energia vitale
2)
DIVERSIFICAZIONE DEGLI INTERESSI: ogni persona resistente è una persona che ha più
interessi nella vita. Se invece tutto il tuo mondo è concentrato su un solo interesse
(es. il lavoro) devi sperare che quell'aspetto della tua vita vada bene.
Altrimenti, se per un qualsiasi motivo quel tipo di situazione incomincia ad
andare male, avendo concentrato li tutte le tue energie e tuto il tuo tempo, ti
potrai trovare in grande difficoltà. Inoltre, se coltivi più interessi, il tuo
cervello diventerà più plastico, più flessibile, e avrai più elementi, più situazioni
a cui aggrapparti anche nei momenti di difficoltà. Deve ovviamente trattarsi di
qualcosa che ti piace, che ti dia gratificazione; qualsiasi cosa sia. Diventare
esperto perlomeno di due cose nella tua vita inoltre, è un po’ come tenere vive
delle fiammelle che ti aiutano ad avere sempre viva la percezione della
relatività delle cose, nel senso che nella vita non esiste solo quello che
stiamo facendo ma ci sono tanti altri aspetti da considerare.
3)
CAPACITA’ DI RILASSAMENTO: il rilassamento non è guardare la televisione, stare
sul divano, perché attraverso queste pratiche pensiamo di rilassarci, e in
parte lo facciamo, ma solo a livello superficiale. Esistono invece delle
tecniche a mediazione corporea, utili per attivare un rilassamento profondo.
La prima di queste è senza dubbio il controllo della
respirazione. La respirazione, è il primo e l’ultimo atto che compiamo durante
la nostra vita terrena, e già da qui possiamo capire l’importanza che riveste.
Esistono poi tante altre tecniche corporee utili per il
rilassamento profondo quali il training autogeno, lo yoga, la meditazione, la visualizzazione
creativa, ecc… Queste tecniche sono molto utili perché nel periodo di
svolgimento di tali pratiche, ci impongono di stare molto concentrati su quello
che stiamo facendo. E considerato che la nostra mente non è in grado di pensare
a due cose contemporaneamente, in quel momento svuotiamo automaticamente la
mente da tutto il resto e quindi anche da tutti quei pensieri inquinanti e
ripetitivi che ci portiamo appresso nella nostra quotidianità.
Ecco perché le tecniche di rilassamento sono così
importanti.
Ricorda sempre che, dove
c'è molta pressione ci vuole molta capacità di rilassamento.
Più riusciamo a rilassarci più saremo resistenti.
Le situazioni critiche, o le persone che ci
infastidiscono, ci saranno ugualmente, non è che attraverso queste pratiche le
facciamo volatilizzare, ma saremo più pronti per poterle affrontare evitando di
farsi vampirizzare tutta l’energia che possediamo.
4)
DARSI OBIETTIVI PERSONALI PIACEVOLI: darsi piccoli obiettivi personali significa ad esempio:
“dalla settimana prossima al venerdì sera esco a fare l’aperitivo con gli amici”.
Magari potrà succedere che arrivato al venerdì pomeriggio
non ne avrai voglia, o tra le mille cose che devi fare ti verrà difficile
trovare il tempo per farlo, ma te lo devi imporre. Anche se ti costa un po’ di
sacrificio le prime volte lo devi fare perché è fondamentale darsi degli
obiettivi personali e piacevoli per diventare più resistenti
5)
CERCARE SEMPRE DI IMPARARE QUALCOSA DI NUOVO: può andare bene qualsiasi cosa. Voglio imparare a fare
le foto? Ok, mi darò l'obiettivo che entro i prossimi sei mesi, iscrivendomi ad
un corso di fotografia imparerò a fare le foto.
Le persone a resistenti hanno sempre aperta una strategia di apprendimento, perchè quello
che hai imparato ti rende resistente.
Ti potranno
togliere tutto, ma non quello che hai imparato, e più cose avrai imparato, più sarai resistente.
La Soglia di Resistenza Personale ti salva,
e più è alta, più qualsiasi contesto averso ti metterà in difficoltà ma non ti
distruggerà.
Più la
Soglia di Resistenza Personale è
alta, più ti rende assertivo perché
per esserlo hai bisogno di stare bene. E se riuscirai ad essere assertivo ti
risulterà più semplice infondere nelle persone che ti circondano il rispetto e
questo ti aiuterà molto, posto che ci sarà sempre qualcuno che ti nella vita
cercherà di metterti i bastoni fra le ruote.
Per
fare questo devi assumere i cinque principi
attivi della Resistenza Personale sopra enunciati che servono per fare aumentare
la tua Soglia di Resistenza Personale
Le
persone resistenti non sono quelle che non hanno mai avuto bisogno di resistere,
ma anzi, quelli che nella vita hanno avuto bisogno di resistere.
Quindi,
se ogni tanto c'è qualcuno che ti mette sotto pressione, non è poi così male, anzi,
va bene, perché ti consente di sviluppare gli anticorpi che ti renderanno
resistente e che ti consentiranno di sopravvivere anche in mezzo alle avversità
e di andare avanti.
Le
persone più resistenti inoltre sviluppano un’altra caratteristica molto
importante per il benessere: l’ottimismo.
L’ottimista non è uno scemo o un individuo pervaso dal pensiero magico
infantile, quanto invece una persona che nei momenti difficili impara a non
catastrofizzare. Il nostro cervello di norma, tende a dare più importanza agli
eventi negativi piuttosto che a quelli positivi. Facciamo un esempio: prendiamo
il treno cinquanta volte e va sempre tutto bene; se però una volta abbiamo un
problema (es. ritardo, pulizia, ecc…) il treno diventa un mezzo di locomozione schifoso.
L’ottimista è quello che non reagisce
così. Non dà valore solo alle cose che non funzionano perché vede che ci
sono cose che non funzionano ma è consapevole che tutto ciò è inserito in un contesto
in cui però tante altre cose funzionano.
Cercherà
pertanto di migliorare le cose che non funzionano senza però drammatizzare,
senza demoralizzarsi troppo, mantenendo quindi un approccio positivo con la
vita.
Filippo Vagli, Docente dell’Accademia di Naturopatia Olistica
Anahata è Naturopata diplomato con lode presso Riza, Istituto di Medicina
Psicosomatica, Counselor e Life Coach.
Da oltre 25 anni si dedica
allo studio, alla ricerca e alla divulgazione della Naturopatia, della
Psicosomatica, delle Filosofie Olistiche, delle discipline Bio-Naturali e di
relazione di aiuto alla persona.
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