venerdì 3 agosto 2018

IL BLOG DI ANAHATA: LA SOGLIA DI RESISTENZA PERSONALE. Di Filippo Vagli


IL BLOG DI ANAHATA: LA SOGLIA DI RESISTENZA PERSONALE. Di Filippo Vagli

Tante volte sentiamo persone lamentarsi del proprio lavoro, del proprio capo ufficio, del proprio partner, della propria situazione economica, della vita in generale.
Il lamento fine a sè è stesso non serve a niente, anzi, è un delle cose più tossiche, più velenose che possano esistere per la nostra anima
Quando nella nostra vita c’è qualcosa che non funziona, che non ci appaga, che non ci fa essere felici, ci sono altri due concetti fondamentali da tenere ben presenti:
-          la realtà è come è e non come noi vorremmo che fosse
-          non possiamo cambiare gli altri
Seneca, il grande filosofo romano, a tal proposito affermava che: “Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele”
Partendo da questo concetto la domanda che giunge spontanea è la seguente: “Che cosa possiamo fare quando una situazione che non possiamo cambiare non ci soddisfa?”
Una possibile risposta ha a che fare con quella che viene definita la Soglia di Resistenza Personale.
La Soglia di Resistenza Personale è l'unico elemento che possiamo attivare quando l’ambiente in cui ci muoviamo ci è ostile, quando ci sentiamo infelici perché non possiamo cambiare qualcosa che ci rende insoddisfatti, a tutti i livelli: famigliare, lavorativo, socioculturale, ecc..
Attivando e aumentando quest’ultima, non ci faremo più sopraffare da quello che sta avvenendo sul luogo di lavoro, in famiglia, nel contesto in cui viviamo e avremo l’energia per attendere tempi migliori, dal momento che prima o poi tutto cambia, e quindi cambieranno anche queste situazioni negative
Alzare la nostra Soglia di Resistenza Personale è quindi una sorta di autoprotezione
La Soglia di Resistenza Personale la si costruisce e la si aumenta, attivando quelli che vengono definiti i PRINCIPI ATTIVI della Soglia di Resistenza Personale, vale a dire:
1)      MOVIMENTO FISICO FATTO CON CONTINUITA’:
Esiste la regola dei 150 minuti. Significa fare movimento per 30 minuti al giorno per 5 giorni la settimana. Se è un po' di tempo che sei fermo, ti accorgerai che, trascorsa qualche settimana con questi 30 minuti di attività fisica svolti per 5 giorni alla settimana, qualcosa incomincia a cambiare. Questo perché il corpo, sull’effetto di questa pratica quotidiana, inizia a produrre quelli che vengono definiti gli “ormoni del benessere”, endorfine, ossitocina e tutta una serie di sostanze che il nostro cervello utilizza per reagire meglio quando si trova in situazioni disagevoli e che aumentano la tua resistenza agli eventi stressanti.
Questo movimento produce resistenza e quindi produce energia vitale

2)      DIVERSIFICAZIONE DEGLI INTERESSI: ogni persona resistente è una persona che ha più interessi nella vita. Se invece tutto il tuo mondo è concentrato su un solo interesse (es. il lavoro) devi sperare che quell'aspetto della tua vita vada bene. Altrimenti, se per un qualsiasi motivo quel tipo di situazione incomincia ad andare male, avendo concentrato li tutte le tue energie e tuto il tuo tempo, ti potrai trovare in grande difficoltà. Inoltre, se coltivi più interessi, il tuo cervello diventerà più plastico, più flessibile, e avrai più elementi, più situazioni a cui aggrapparti anche nei momenti di difficoltà. Deve ovviamente trattarsi di qualcosa che ti piace, che ti dia gratificazione; qualsiasi cosa sia. Diventare esperto perlomeno di due cose nella tua vita inoltre, è un po’ come tenere vive delle fiammelle che ti aiutano ad avere sempre viva la percezione della relatività delle cose, nel senso che nella vita non esiste solo quello che stiamo facendo ma ci sono tanti altri aspetti da considerare.

3)      CAPACITA’ DI RILASSAMENTO: il rilassamento non è guardare la televisione, stare sul divano, perché attraverso queste pratiche pensiamo di rilassarci, e in parte lo facciamo, ma solo a livello superficiale. Esistono invece delle tecniche a mediazione corporea, utili per attivare un rilassamento profondo.
La prima di queste è senza dubbio il controllo della respirazione. La respirazione, è il primo e l’ultimo atto che compiamo durante la nostra vita terrena, e già da qui possiamo capire l’importanza che riveste.
Esistono poi tante altre tecniche corporee utili per il rilassamento profondo quali il training autogeno, lo yoga, la meditazione, la visualizzazione creativa, ecc… Queste tecniche sono molto utili perché nel periodo di svolgimento di tali pratiche, ci impongono di stare molto concentrati su quello che stiamo facendo. E considerato che la nostra mente non è in grado di pensare a due cose contemporaneamente, in quel momento svuotiamo automaticamente la mente da tutto il resto e quindi anche da tutti quei pensieri inquinanti e ripetitivi che ci portiamo appresso nella nostra quotidianità.
Ecco perché le tecniche di rilassamento sono così importanti.
Ricorda sempre che, dove c'è molta pressione ci vuole molta capacità di rilassamento.
Più riusciamo a rilassarci più saremo resistenti.
Le situazioni critiche, o le persone che ci infastidiscono, ci saranno ugualmente, non è che attraverso queste pratiche le facciamo volatilizzare, ma saremo più pronti per poterle affrontare evitando di farsi vampirizzare tutta l’energia che possediamo.

4)      DARSI OBIETTIVI PERSONALI PIACEVOLI: darsi piccoli obiettivi personali significa ad esempio: “dalla settimana prossima al venerdì sera esco a fare l’aperitivo con gli amici”.
Magari potrà succedere che arrivato al venerdì pomeriggio non ne avrai voglia, o tra le mille cose che devi fare ti verrà difficile trovare il tempo per farlo, ma te lo devi imporre. Anche se ti costa un po’ di sacrificio le prime volte lo devi fare perché è fondamentale darsi degli obiettivi personali e piacevoli per diventare più resistenti

5)      CERCARE SEMPRE DI IMPARARE QUALCOSA DI NUOVO: può andare bene qualsiasi cosa. Voglio imparare a fare le foto? Ok, mi darò l'obiettivo che entro i prossimi sei mesi, iscrivendomi ad un corso di fotografia imparerò a fare le foto.
Le persone a resistenti hanno sempre aperta una strategia di apprendimento, perchè quello che hai imparato ti rende resistente.
Ti potranno togliere tutto, ma non quello che hai imparato, e più cose avrai imparato, più sarai resistente.

La Soglia di Resistenza Personale ti salva, e più è alta, più qualsiasi contesto averso ti metterà in difficoltà ma non ti distruggerà.
Più la Soglia di Resistenza Personale è alta, più ti rende assertivo perché per esserlo hai bisogno di stare bene. E se riuscirai ad essere assertivo ti risulterà più semplice infondere nelle persone che ti circondano il rispetto e questo ti aiuterà molto, posto che ci sarà sempre qualcuno che ti nella vita cercherà di metterti i bastoni fra le ruote.
Per fare questo devi assumere i cinque principi attivi della Resistenza Personale sopra enunciati che servono per fare aumentare la tua Soglia di Resistenza Personale
Le persone resistenti non sono quelle che non hanno mai avuto bisogno di resistere, ma anzi, quelli che nella vita hanno avuto bisogno di resistere.
Quindi, se ogni tanto c'è qualcuno che ti mette sotto pressione, non è poi così male, anzi, va bene, perché ti consente di sviluppare gli anticorpi che ti renderanno resistente e che ti consentiranno di sopravvivere anche in mezzo alle avversità e di andare avanti.
Le persone più resistenti inoltre sviluppano un’altra caratteristica molto importante per il benessere: l’ottimismo. L’ottimista non è uno scemo o un individuo pervaso dal pensiero magico infantile, quanto invece una persona che nei momenti difficili impara a non catastrofizzare. Il nostro cervello di norma, tende a dare più importanza agli eventi negativi piuttosto che a quelli positivi. Facciamo un esempio: prendiamo il treno cinquanta volte e va sempre tutto bene; se però una volta abbiamo un problema (es. ritardo, pulizia, ecc…) il treno diventa un mezzo di locomozione schifoso. L’ottimista è quello che non reagisce così. Non dà valore solo alle cose che non funzionano perché vede che ci sono cose che non funzionano ma è consapevole che tutto ciò è inserito in un contesto in cui però tante altre cose funzionano.
Cercherà pertanto di migliorare le cose che non funzionano senza però drammatizzare, senza demoralizzarsi troppo, mantenendo quindi un approccio positivo con la vita.
  
Filippo Vagli, Docente dell’Accademia di Naturopatia Olistica Anahata è Naturopata diplomato con lode presso Riza, Istituto di Medicina Psicosomatica, Counselor e Life Coach.
Da oltre 25 anni si dedica allo studio, alla ricerca e alla divulgazione della Naturopatia, della Psicosomatica, delle Filosofie Olistiche, delle discipline Bio-Naturali e di relazione di aiuto alla persona.




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